Sei mai rimasto indeciso se mangiare il kiwi con la sua peluria o sbucciarlo prima di gustartelo? Non tutti sanno che la decisione può influenzare non solo il gusto, ma anche quello che il frutto ha da offrirti.
Il kiwi, quel frutto verde-acido che arricchisce le nostre macedonie, nasconde dei segreti. Da sempre ci si chiede se sia più salutare mangiarlo peloso con tutto e buccia o se è meglio liberarsene. Le opinioni sono varie, ma cosa dicono gli esperti?
Chi cerca di sfruttare al massimo le vitamine e le fibre contenute in questo frutto si è sicuramente posto la domanda. Sì, la polpa offre vitamina C, e un bel mix di vitamine B, E, K oltre a potassio e fibre. Ma cosa succede alla dose di questi nutrienti se ci mangiamo anche la buccia?
Mangiare la buccia: un cocktail di nutrimenti?
Nel mondo della ricerca qualcuno si è preso la briga di scavare più a fondo. Nel 2018, uno studio sembrava promettente. Pare che addentare il kiwi con la buccia potrebbe dare un boost di fibre, vitamina E e acido folico, parliamo di un bel +50%, +30% e ancora +30% rispetto al mangiarlo pelato. Occhio però, perché chi ha pagato questa ricerca aveva un chiaro interesse nei kiwi, quindi prendiamo la cosa con cautela.
E non finisce qui. La scienza neo-zelandese ci dice che la buccia avrebbe una percentuale di fibre tra il 39% e il 49%, molto più dell’8%-23% della sola polpa. A parlare è anche una ricerca brasiliana nel 2016, che metteva in luce come la buccia fosse impreziosita da più vitamina C e antiossidanti rispetto a quanto si trova sotto di essa. Quindi, mangiandola, si potrebbe raschiare dal frutto qualche beneficio in più.
Attenzione ai rischi e come evitarli
Però eh, fermiamoci un attimo. Come tutte le cose buone, c’è però un lato oscuro da non dimenticare: i pesticidi. Sì, perché si sa che frutta e verdura spesso ne sono intrise e il kiwi non è da meno. Gli studi ci dicono che ci sono più pesticidi nella buccia rispetto alla polpa.
Se la salute ti sta a cuore, allora punta su prodotti biologici e lava con attenzione il frutto sotto l’acqua, magari con una spazzola dolce per togliere gli ultimi residui di campagna. Una curiosità? Il kiwi giallo potrebbe essere una buona scelta per chi vuole mangiare la buccia: è meno pelosa, più tenera e va giù meglio.
“Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte”, sosteneva il filosofo francese La Rochefoucauld. E proprio l’arte di mangiare si arricchisce di nuove sfumature quando si parla del consumo del kiwi, frutto esotico che nasconde al suo interno non solo un tesoro di vitamine e minerali, ma anche un dilemma: mangiarlo con o senza buccia?
La ricerca scientifica ci offre una risposta sorprendente, rivelando che la buccia del kiwi non è solo commestibile, ma addirittura una fonte concentrata di nutrienti. La scoperta che la buccia del kiwi aumenta significativamente l’apporto di fibre, vitamina E e acido folico rispetto al solo consumo della polpa, ci invita a riconsiderare le nostre abitudini alimentari. Tuttavia, il monito sui rischi legati ai residui di pesticidi ci ricorda l’importanza di scegliere prodotti biologici e di adottare pratiche di lavaggio accurate.
Questo dibattito ci spinge a riflettere non solo sulle nostre scelte alimentari quotidiane, ma anche sul più ampio contesto di come l’agricoltura e le pratiche di produzione influenzano la qualità e la sicurezza degli alimenti che portiamo in tavola. Forse, il vero insegnamento sta nel riscoprire l’importanza di un approccio consapevole e informato verso tutto ciò che mangiamo.